AGRICOLTURA 4.0 – LA VIGNA DIGITALE
Nei vigneti della provincia di Torino si può ritrovare un’ampia gamma di vitigni coltivati, frutto degli intensi scambi avvenuti in passato e delle modificazioni genetiche verificatesi in seguito agli adattamenti microclimatici nei vari territori in cui si è sviluppata. Tra questi territori, alcuni, possono essere considerati eroici, perché la loro coltivazione richiede uno sforzo “eroico” sia da parte degli agricoltori che delle specie vegetali stesse, per via delle particolari condizioni ambientali in cui vengono piantate.
Vari sono i progetti di agricoltura eroica in Italia, dai limoneti in Costiera Amalfitana alle lenticchie di Castelluccio di Norcia, ma è soprattutto alla viticoltura che si applica questo concetto.
Tra queste aree impervie, difficili da gestire, ritroviamo anche la coltivazione della vite nel territorio del Comune di Pomaretto, con la produzione del vino Ramie, che ha ottenuto nel 1996 l’attribuzione della DOC, nella denominazione “Pinerolese”. Si tratta di un vino prodotto principalmente con uve peculiari del DTM di una porzione della parcella oggetto di studiolla zona, che si possono ricondurre a quattro varietà base: avënai, avarenc, neiret e lambrusco, a cui si aggiungono tuttavia altre varietà rare a bacca rossa, grigia e bianca (bërlo chitto, bërlo groso, blanchet, përveiral…).
Il CERVIM (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ha definito un elenco di caratteristiche che il vigneto eroico deve soddisfare:
- minimo 30% di pendenza;
- altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare;
- coltivazione su gradoni o terrazze;
Il territorio in cui viene prodotto il vino Ramie soddisfa appieno queste caratteristiche, a partire dalla coltivazione in terrazze (“bari” in dialetto locale), in cui le lavorazioni possono essere svolte solo a mano.
Proprio partendo da queste premesse, su stimolo del Sindaco di Pomaretto, nonché Presidente della Fondazione Malva Arnaldi, il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino, su incarico della Camera di commercio di Torino, ha coinvolto UNITO per la realizzazione di un progetto per svolgere un’attività di implementazione di pratiche agronomiche condotte mediante l’ausilio di sistemi a guida remota (droni, rover), per quelle aree agricole che presentano degli impedimenti all’utilizzo di macchine agricole tradizionali.
Lo studio per l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche per la meccanizzazione della coltura della vite in ambiente montano è stato articolato in diverse in diverse fasi operative:
- mappatura delle aree oggetto di studio, con rilievo georeferenziato delle zone interessate mediante l’utilizzo di droni aerei (geomorfologia, estensione degli appezzamenti di terreno, pendenza del suolo, forma di allevamento delle viti, stato di vigore delle singole piante, viabilità e accessi presenti, ecc.).
- valutazione delle caratteristiche stazionali per l’individuazione delle attrezzature e delle macchine utilizzabili in tale contesto operativo
- individuazione e scelta delle attrezzature/macchine ritenute più idonee per l’esecuzione delle differenti attività operative durante il ciclo di coltivazione della vite e oggetto di implementazione
- prove sperimentali in campo mirate al rilevamento delle prestazioni operative delle attrezzature e macchine scelte in funzione delle loro caratteristiche tecniche
- ottimizzazione delle prestazioni operative delle attrezzature/macchine ritenute idonee in funzione delle diverse caratteristiche geomorfologiche e infrastrutture dell’area (accessi, pendenze del terreno, dimensione particellare, ecc.)
Nel corso dell’anno 2023 è stata eseguita la mappatura delle aree oggetto di studio, con rilievo georeferenziato delle zone interessate con il fine di eseguire una prima valutazione puntuale delle caratteristiche stazionali indispensabili per l’individuazione di attrezzature e macchine specifiche del territorio oggetto di analisi. I rilievi sono stati svolti con l’impiego di due droni aerei presso un’area del comune di Pomaretto per acquisire delle immagini aeree relative a degli appezzamenti coltivati a vite.
La raccolta di dati tramite droni consente di ottenere una vasta gamma di informazioni geospaziali, contribuendo così a una mappatura accurata della zona di studio. La combinazione di immagini RGB e multispettrali restituisce una visione completa e approfondita del contesto ambientale, facilitando la presa di decisioni informate e ottimizzando le attività di digitalizzazione e studio della zona.
Per le prime attività sono stati utilizzati il drone DJI Mini 3 Pro che monta un sensore RGB a 48 MP CMOS da 1/1.3 pollici che presenta pixel da 2,4 μm e un rapporto di apertura di f/1.7, in grado di coprire aree estese grazie ad un’autonomia di volo di 34 minuti scattando fotografie con risoluzione 4k e, in un’altra missione, è stata utilizzata un sensore multispettrale Micasense Altum-PT a 5 bande con risoluzione 3,2 MP per banda, svolti grazie all’impiego di un drone DJI Matrice 300 RTK, caratterizzato da un pay-load (carico utile) nominale al decollo pari a 2,7 kg e da una precisione di volo centimetrica.
Grazie all'impiego di droni equipaggiati con camere RGB e multispettrali, sono stati effettuati rilievi aerei dettagliati sugli appezzamenti coltivati a vite, permettendo la creazione di una mappa di elevazione del suolo (DTM), focalizzandosi sul dislivello e sulle caratteristiche dei terrazzamenti, nonché si è potuto valutare lo stato di vigoria delle piante, contribuendo alla creazione di una mappa con indici vegetativi.
La raccolta di dati geospaziali tramite droni, con una mappatura accurata della zona, sarà utilizzata nello sviluppo delle prossime attività sperimentali che prevederanno l’utilizzo di apparecchiature per “agevolare” i viticoltori nella movimentazione dei carichi, nonché nei trattamenti e nella cura del vigneto.
DTM di una porzione della parcella oggetto di studio
Ortomosaico rappresentato con indice vegetativo NDRE di una porzione della parcella oggetto di indagine, in rosso zone con NDRE basso, in verde zone con NDRE alto
Nuvola di punti densa multispettrale rappresentato con indice vegetativo NDRE di una porzione della parcella oggetto di indagine, in rosso zone con NDRE basso, in verde zone con NDRE alto
Nuvola di punti densa multispettrale rappresentato con indice vegetativo NDVI di una porzione della parcella oggetto di indagine, in rosso zone con NDVI basso, in verde zone con NDVI alto; evidenza la pendenza molto marcata rappresentativa della zona oggetto di studio
Per informazioni:pi
pid.torino@to.camcom.it
011 571 6930 / 6340